AccioHogwarts2

Votes given by Awkward

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    CITAZIONE (Awkward @ 12/10/2021, 21:14) 
    Nome utente: Awkward
    Cognome che vorrei occupare: Dawlish

    A fronte della poca attività on ed off game e visto che entrambi i tuoi personaggi sono già purosangue, lo Staff si riserva di rifiutare la richiesta. Siamo certi che riuscirai comunque a fare un ottimo lavoro con questo nuovo personaggio senza questa caratteristica.

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    *cerca di sistemare il microfono*
    *asciuga il sudore sulla fronte con la mancina*
    *comincia a sfogliare appunti sulla presentazione, ma si accorge di aver preso dei fogli bianchi al loro posto*

    Salve a tutti... *rumore di cicale*
    *cerca di schiarirsi la voce con un leggero colpo di tosse*

    Mi chiamo Nicola, sono un ventitreenne altamente idiota Bolognese DOC e bazzico sui GDR da diverso tempo, tuttavia sono un novizio dei by forum. Cuoco e pasticcere, ma nel tempo libero mi dedico alla musica e il gioco di ruolo.

    Tralasciando l'introduzione ecco a voi le anticipazioni del meteo:
    - sono competitivo, ma credo fermamente nel gioco corretto e volto al divertimento;
    - sono testardo, ma preferisco mille volte la discussione e la critica a inutili conflitti;
    - gioco con chiunque, quindi vi prego di porre fine alla mia vita ON quanto prima perché fracasserò gli zebedei a oltranza pur di portare gioco;
    - au contraire, siate liberi di fracassarmi gli zebedei quanto vi pare;
    - leggo i regolamenti come fossero la Bibbia per un cristiano, quindi probabilmente finirò col giocare con tutti voi nel 2030;
    - faccio liste come questa perché sono un idiota;
    - non odiatemi, sono una persona pacifica e disponibile, che non vede l'ora di giocare;
    - sono sincero.
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    Oggi sono io ad avere una proposta e siccome sarebbe utile avere il parere di tutti gli utenti, ho deciso di scriverla qui <3

    Stavo pensando di aprire un topic dedicato al metagame e ai rapporti tra i personaggi.
    Faccio degli esempi:

    ~ oggi è il compleanno di Harry Holmes (auguri!): la player ha intenzione di indire una serie di iniziative, ma sa di non riuscire a metterle in atto on.game. Ugualmente, gli amici di Harry vogliono fare qualcosa, ma non hanno la possibilità di giocarlo.

    ~ Accade un fatto On.game che impedirà al Pg di essere lo stesso con alcuni player, ma non ha tempo di iniziare una role con tutti esattamente quel giorno

    ~ Qualcosa della trama "obbliga" i Personaggi a reagire in un certo modo: prendo il caso di Baston come esempio, il player vorrebbe che il suo Pg avesse una crisi importante in Sala Grande, ma non ha il tempo di affrontare una role di gruppo

    Questi tre sono degli esempi, non me ne vogliano i player se per questa occasione ho mandato i loro Pg OOC, mi serviva un modo per far capire cosa intendevo.

    In tutti e tre i casi, i player possono entrare nel topic "Metagame" e descrivere cosa accade e quando: in questo modo, dal mio punto di vista almeno, si può rendere la trama più dinamica ed il gioco più interessante, in fin dei conti noi giochiamo solo una parte minuscola della vita del Pg.
    Questo strumento, se utilizzato bene, può far divertire a 360° i player dando molti più spunti di gioco.

    Altri esempi, più "diretti" che possono però dar spunto a role personali possono essere:
    ~ America Rooney non riesce a controllare la bacchetta e fa esplodere la pozione di Amelia Evans, che aveva fatto per il compito del lunedì successivo (questo può spingere i due player a giocare in metagame, oppure a ripetere il compito insieme, oppure ancora a litigare)

    ~ Per dispetto Warrington brucia le divise Tassorosso di quidditch (questo può spingere a riparare le divise, ad una caccia al colpevole o ad ignorare la situazione)
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    Non credo che arrivati a questo punto servano grandi presentazioni... Quindi...Mi chiedo... Perché no?

    Buonasera Acciolini... Ben tornata a me (Si lo so, mi faccio festa da sola oramai!)
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    Anno 1996, cosa sanno gli studenti



    » Drew Baston e Godrig Grifondoro: Tutti gli studenti sanno che in Sala Comune Grifondoro il fantasma di Grifondoro ha svegliato Drew Baston possedendolo. Le parole esatte le conoscono soltanto quelli che hanno assistito al secondo episodio in Sala Comune, i ragazzi del sesto anno del dormitorio maschile di Grifondoro e le persone con cui Baston si è confidato. Dal rientro a scuola, Drew viene ancora posseduto ancora dal fantasma, ma con episodi meno frequenti e che riesce a tenere sotto controllo (spesso si tratta di una voce nella mente, una sorta di eco)

    » Il canto delle sirene e il bastone: Tutti gli studenti di Hogwarts sanno che la prima volta in cui le Sirene hanno intonato quella melodia fu all'abbandono di Salazard Serpeverde: la voce è partita dai Tassorosso e si è sparsa a macchia d'olio acquisendo nuove e stravaganti versioni. Gli studenti sono a conoscenza anche del bastone e della pietra, ma non tutti sono interessati alla faccenda.

    » Aidan Warrington a scuola in molti sospettano un legame tra il canto di quella notte ed il giovane. I Serpeverde ne sono convinti, i professori ne hanno la certezza (per ora sono gli unici ad aver direttamente parlato con le Sirene). Tutti gli studenti conoscono l'abilità di retrocognizione di Aidan.

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    4 Non Blondes - What's up per Irene Hayles



    Shawn Mendes - There's nothing holding back per Drew Baston e Holly Holst


    E' da mezz'ora che rido!!
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    MODERS E ADMIN


    Lo staff informa gli utenti di un cambio di gestione.
    All'utente Hayles viene assegnata la qualifica di Admin, mentre l'utente Isolde Máiréad Cornwell viene spostato nei moderatori.
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    HOLLY Holst

    Life is easier if you wear your smile
    « 15 anni - Il Sole - Grifondoro »

    PARLATO#993366
    PENSATO #d279a6



    Aver affianco Drew mi stava aiutando. Le parole dei Serpeverde erano solo un ricordo. Vivido, ma un ricordo, che Drew cercava di farmi dimenticare. Ero felice di avere un compagno come lui tra le schiere della mia casa, i cui colori indossavo orgogliosamente.
    Gli sorrisi ed annuii: -Oh, puoi scommetterci! Credo ci metterò un po' prima di scambiare parola con qualche serpeverde di mia spontanea volontà- scherzai, ma neanche tanto.
    Come previsto, Drew fu abile nel spostare la mia attenzione e rievocare i divertenti ricordi dell'estate, mentre entrambe finivamo il nostro dolce: -Tu non hai idea con quanti lividi mi sono ritrovata quella sera!- esclamai, ricordandomi bene quando gli caddi letteralmente sopra e l'evento pose fine all'allenamento, perchè troppo doloranti per proseguire: -Altro che buon cuscino!- scherzai, dandogli un piccolo spintone, spalla a spalla.
    Annuii poi alla sua teoria stando allo scherzo: -Certo... Quando c'è l'odio di mezzo, è diffcile che le cose riescano- commentai la sua idiosincrasia per Pozioni. Scossi la testa, rendendomi conto che era più o meno così che andava tra me e Volo.
    Chiacchierammo di poco più, prima di spostarci verso il tavolo dei Corvonero, dove Harry mi stava aspettando con un sorriso imbarazzato.
    Ci sedemmo, entrambi io e Drew e fui sollevata nel vedere che a Drew non dispiaceva che l'avessi condotto fino a lì. Alla mia domanda, Harry mi rispose divertito, facendomi sollevare le sopracciglia: -Beh, l'importante è che tu non ti sia fatto male- dissi lasciandomi scappare un risolino: -Anche perchè sarebbe una zona un po' sensibile- commentai, stringendo i denti ed inspirando l'aria con fare preoccupato.
    Osservai, poi, i due ragazzi presentarsi, sentendo un moto di entusiasmo ogni volta che riuscivo a far conoscere due persone. Le interazioni umane erano la mia specialità ed adoravo creare nuove conoscenze tra gli studenti: -Ecco a voi una nuova possibile amicizia!- commentai battendo le mani soddisfatta, guardando dall'uno all'altro e viceversa, prima di posare lo sguardo alla pergamena rovinata, che Harry teneva in mano.
    Feci la linguaccia a Drew, quando fece la sua battuta e sghignazzai con Harry, quando accennò al suo rapporto con la fortuna.
    Scossi la testa, prendendo in mano il foglio umido: -Oh, Harry...- commentai desolata, cercando di leggere le lettere che erano rimaste. Non era salvabile in nessun modo. Lo guardai preoccupata quando mi raccontò le sue difficoltà con quel compito.
    Feci schioccare delicatamente la lingua contro il palato in segno di dissenso e sospirai, leggendo l'orario sull'orologio attorno al mio polso: -Sei in ritardissimo, Harry- commentai: -Lunedì è domani- gli feci notare, con un profondo sospiro di rassegnazione. Lo guardai, soppesando le sue parole e la disperazione che trasmettevano e dovetti arrendermi al fatto che quel ragazzo mi era troppo caro per non aiutarlo. Scossi nuovamente la testa, posando la pergamena sul tavolo e sistemandomi i riccioli all'indietro: -Dopo ti faccio leggere i miei, d'accordo?- annuii: -Così magari ti fai un'idea di come impostarli e cosa scrivere?- gli proposi con un sorriso dolce, prima di notare, con la coda dell'occhio, un po' di trambusto al tavolo dei Serpeverde.
    Quello che videro i miei occhi mi fecero sbiancare all'improvviso. Sentii la gola strngersi, quando vidi Bea con la mano stretta al colletto di Harper.
    Mi alzai lentamente vedendo anche il serpeverde alzarsi minaccioso: -No, Bea...- mormorai sottovoce: -Non Thomas- sussurrai, quando all'improvviso la ragazza mollò di colpo la presa e se ne andò. Tirai un sospiro di sollievo e mi risedette, lanciando occhiate preoccupate alla rossa: -Per Merlino!- commentai, posandomi una mano al petto, nel tentaivo di calmare il battito impazzito del mio cuore: -Devo andare a parlare- mormorai, rivolta ai ragazzi, scusandomi quando la serpeverde di prima, Lisbeth, si avvicinò al nostro tavolo.
    Quasi mi aspettavo delle scuse, ma la sua attenzione si posò esclusivamente su Drew. Scambiò qualche parola con lui, restituendogli il libro che si era dimenticato ad accennando ad un incontro precedentemente avvenuto in biblioteca. Rivolsi un sguardo di sincero discomfort con Harry, prima che la ragazza parlasse a noi. Sentirla rivolgersi a noi in quel modo mi fece ribollire il sangue nelle vene. Quindi era stronza di natura; ok.
    Presi appunti, prima di sorridere: -Sappiamo noi cosa fare, non ti preoccupare- le risposi, trattenendo a stento il tono aspro nella voce: -Mi occuperò io di Beatrice. Sono sicura che il vostro Prefetto saprà occuparsi altrettando bene di Harper- aggiunsi, alzandomi per guardare dritta negli occhi, prima di scusarmi con i miei due amici, congedarmi e correre dietro a Beatrice.
    code © psiche
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    14 anni Serpeverde IV° anno Scheda pg ☘



    Lisbeth Wilson

    «BUILD UP YOUR WEAKNESSES UNTIL THEY BECOME YOUR STRONG POINTS.»




    Con la coda dell'occhio la Wilson notò una figura familiare provenire dall'ingresso della Sala Grande, si voltò ad osservare il Grifondoro mentre attraversava la lunga stanza con il libro di Pozioni tra le mani. Curvò le labbra all'insù, probabilmente dopo la conversazione in Biblioteca e con i compiti in classe imminenti, Drew Baston aveva deciso di mettersi sotto con lo studio. Si guardarono per una frazione di secondo, giusto il tempo di ricevere da lui uno sguardo quasi di disapprovazione - come se poi fosse colpa sua tutto quel caos - e vederlo andare incontro alla Prefetta della Casata rosso-oro, lontano dal tavolo dei Grifondoro. Aggrottò le sopracciglia per tornare a guardare Harper di fronte a sé, sapeva che le parole di Warrington avevano colpito entrambi nel profondo e si era resa conto della difficoltà che entrambi avevano provato a non guadarsi. Lisbeth era brava nel fare finta di niente, di mostrare disinteresse, specialmente perché non era una cima nel campo empatico, era una qualità che aveva solo se vincolata ad un suo interesse personale e Thomas - volente o nolente - era proprio uno di quelli. Si erano guardati in quegli anni, battibeccato ogni tanto ma non se n'era mai importata niente di lui, fino al momento in cui non lo aveva incontrato a Diagon Alley, fino a che non si era scusato e in qualche modo aperto con lei. Aveva dovuto ammettere a se stessa, in quei mesi, di essere legata a lui, sebbene provasse una certa riluttanza verso i sentimenti.
    Cancellò quei pensieri dalla testa e tornò alla dura e cruda realtà, le parole del ragazzo seduto di fronte a sé quasi la infastidirono. Il termine "cagnetta" la fece rabbrividire. Alzò lo sguardo sul Serpeverde lasciando trasparire l'incredulità, mentre ascoltava il resto delle parole che stava dedicando alla Grifondoro che lo aveva provocato, era da dire. Rimase ad osservare Thomas con uno sguardo intenso e serio, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, sentiva che non si sarebbe fermato lì.
    «Perché non te ne vai da un'altra parte?»
    A quella domanda, la Serpeverde voltò il capo verso la tredicenne ma quando avvertì nuovamente la voce di Harper, comprese che - come aveva previsto - non si sarebbe limitato ad una cattiveria sottile, ma - proprio come con la Holst - avrebbe marciato su questioni personali che era riuscito ad estrapolare tramite analisi. Lui colpiva a tutto spiano. Il sorriso candido di Thomas in contrapposizione al ghigno e allo sguardo quasi serrato, le fece capire quanto ci godesse a schiacciare gli altri. Non provava pena per la Weasley, non le importava che lei fosse il soggetto di quel comportamento da parte del Serpeverde, era proprio la bastardaggine gratuita di lui ad infastidirla, quel suo godere nello schiacciare così tanto qualcuno anche quando non era necessario.
    - Harper.-
    La voce si era irrigidita, le iridi verdi si restrinsero e la pupilla si allargò, mentre l'occhio pian piano si stringeva. Provò un senso di delusione e di rabbia verso il ragazzo; serrò la mascella e lasciò che Thomas leggesse il suo stato d'animo. Nessuno poteva guardarla in pieno viso, eccetto lui. La Grifondoro alle sue spalle avrebbe ben presto reagito chissà in quale modo, ma di buono non prevedeva assolutamente niente. Perché quel coglione doveva spingersi sempre oltre? Perché doveva sempre arrivare a toccare qualcuno su cose così personali? Pensò all'affermazione di Aidan Warrington e si disse che - in fondo - quei due non erano poi così differenti con quel modo di fare, eppure, paradossalmente, Warrington era stato più clemente di Harper in alcune occasioni. Per colpa di comportamenti così esagerati, tutta la Casata di Serpeverde ne faceva le spese.
    Quando il Prefetto di Salazar parlò, volse il capo verso di lui. Aidan sembrava diverso, il suo parlare tranquillo, i suoi scambi di battute con Thomas, quei due non gliela contavano proprio giusta. Il volto di Warrington replicò una sorta di sorriso soddisfatto per la risposta di Harper e capì che era proprio ciò che si aspettava mentre lui poteva uscirne pulito. Ci vide quasi un gioco delle parti. Qualcosa nel loro meccanismo era cambiato, si punzecchiavano sì ma senza più tutto quell'astio, in alcuni casi sembravano addirittura complici; chi non li conosceva bene non poteva assolutamente vedere la differenza, ma lei che li aveva sempre osservati, che li aveva vissuti in Sala Comune, li aveva visti avvicinarsi sempre di più, specialmente negli ultimi tempi. Sentì l'aria muoversi, Aidan aveva rimesso in ordine quelle poche cose che si era portato e si stava congedando.
    - Ciao, Warrington.-
    Il Prefetto aveva abbandonato il tavolo ed era certa che la diatriba tra la Grifondoro e Thomas non sarebbe finita lì. Osservò la tredicenne avvicinarsi ad Harper, sembrava combattuta con se stessa ma decisa quasi a volerlo picchiare. L'angolo destro delle labbra della Wilson si levò all'insù, ma che credeva di fare di fronte ad un cacciatore di tre anni più grande e con una stazza che era quasi il doppio della sua? La scena si fece ancora più esilarante quando la Weasley tirò il bavero della camicia del Serpeverde e lo minacciò. Sperò vivamente che si rendesse conto di quanto ridicole fossero le sue parole. Scoppiò in una risata di scherno, al Serpeverde sarebbe bastato stringerle la testa per farla svenire, altro che occhio nero. Scosse il capo divertita e si attenne a quella scena ridicola quando poi la ragazza mollò la presa e si andò a sedere al tavolo dei Grifondoro. Sebbene la Weasley si fosse dimostrata una testa calda e decisamente istintiva - oltre che ridicola - aveva capito bene cosa l'avesse ferita nell'orgoglio: quello sputtanamento su quello che lei provava per Aidan era scottante. Non biasimava la Weasley per essersela presa ma per i modi di fare, assolutamente sì. Voltò gli occhi chiari verso quelli di Thomas, serrandoli e lo intimò di non fare altre cazzate.
    - Ci vediamo.-
    Parole pronunciate quasi a denti stretti. Non le piaceva quando si spingeva così a fondo inutilmente, aveva provato un'irritazione fuori dal comune alle sue parole. Sapeva com'era fatto il Serpeverde, era abituata a quel suo comportamento, eppure quella volta le sembrò diverso, era quasi come se temesse che prima o poi gli si sarebbe rivoltato contro. Si alzò dal tavolo infilando su una spalla la borsa, scoccò un'ultima occhiata al sedicenne e si voltò verso il tavolo di Grifondoro: Drew aveva dimenticato il libro di Pozioni, troppo impegnato a rincorrere riccioli d'oro per sollevarle il morale. Afferrò il libro che risaltava sul legno del tavolato e con passo deciso si diresse verso il ragazzo che si trovava in prossimità di quello di Corvonero.
    - Ehi, Drew!-
    Il tono mellifluo, quel tono di confidenza. Solo chi la conosceva davvero bene, sapeva che raramente chiamasse qualcuno per nome. Sì, voleva dare fastidio ad Harper, voleva fargli provare quasi la stessa rabbia che aveva provato lei nel sentirlo parlare in quel modo offensivo. Un sorriso sincero avvolse il viso della Serpeverde, a differenza di quanto si aspettasse, lo scambio di battute in Biblioteca qualche mese prima, aveva messo in buona luce il Grifondoro ai suoi occhi.
    - Hai dimenticato il libro. Mi raccomando, vedi di non perderlo che sennò pure ti ritrovo di nuovo in Biblioteca.-
    Aggrottò le sopracciglia, lo sguardo si fece malizioso e il viso si aprì in un sorriso ironico, Lisbeth non si smentiva mai con il suo sarcasmo, ma sapeva che Drew parlava - più o meno - la stessa lingua, in quel caso. Porse il volume dalla copertina nera al ragazzo.
    - Ah, e a proposito... vedete di tenere a bada le personcine come quella.-
    Spostò lo sguardo da Drew al Corvonero e dal Corvonero ad Holly, prima di tornare a posare le iridi sul bel viso del Grifondoro. Non si presentò al ragazzo, voleva solo andare via.
    - Ci becchiamo in giro o sugli spalti! -
    Lo disse quasi fosse un invito a rivedersi, una sorta di provocazione a chi ascoltava dall'altro tavolo ma - a parte lei ed Harper - nessuno ci avrebbe visto qualcosa di strano in quella frase. Scoccò un ultimo sorriso a Baston, poi voltò le spalle ai tre ragazzi e si diresse verso l'uscita della Sala Grande. Sapeva che lui aveva ascoltato la conversazione ed era preparata alle conseguenze che ne sarebbero scaturite da quel pomeriggio, perché - almeno da parte di lei - ce ne sarebbero state. Seguì quasi la Jenkins, alzatasi dal tavolo poco prima di lei, sempre con quella sua aria di insopportabile superiorità, ma decise di dirigersi all'esterno, non avrebbe voluto trovarsela in Sala Comune, non quel pomeriggio.



    ~ PARLATO: #689564
    ~ PENSATO: #BA55D3
    ✕ schema role by psiche
9 replies since 2/5/2013
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