Abracadabra

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Benjamin Tiernan Lestrange

Il tempo sembrava passare più in fretta del previsto. Era appena passato Halloween e già sentiva borbottare alcuni studenti per i regali di Natale, come se fosse già alle porte. Al solo pensarci gli si gelava il sangue nelle vene. Non era un particolare fan di quella festività, motivo per cui non sarebbe tornato a casa; lo aspettavano solo i nonni, e giorni di lamentele e litigi. Ne faceva volentieri a meno. E poi così avrebbe avuto più tempo per lo studio, si sarebbe di sicuro concentrato di più. Gli piaceva quando non c'era troppo casino, specie quando arrivava il weekend e molti se ne andavano a zonzo per Hogsmeade a comprare dolci che avrebbero cariato per benino i loro denti. Staccò un chicco d'uva dal grappolo, posto all'interno di una ciotola accanto al libro di erbologia. Il frutto in sé gli piaceva molto, tranne per i semi che faceva fatica ad ingoiare ogni maledetta volta. Perché ancora nessuno aveva pensato ad un modo per produrre uva senza semi?! Perché dovevano torturarlo in quel modo?! Era di sicuro l'ennesimo complotto, secondo lui. Credeva che il mondo intero cercasse di mettergli i bastoni tra le ruote per vederlo prima o poi cadere inerme al suolo e chiedere pietà. Uno spreco di tempo e fatica, in pratica.

Sputò quei semi nella ciotola, guardandoli malissimo, come se fossero vivi e riuscissero a capire quanto in quel momento lui ce l'avesse con loro. Una scena abbastanza disgustosa, in effetti. Si poteva quasi percepire la nuvoletta dotata di lampi e tuoni che se ne stava sopra la sua capanna di ricci indomabili, a rovinargli la giornata. Anzi no; l'esistenza. Buttò uno sguardo al libro di erbologia ancora aperto, arrotolando un riccio nell'indice destro ed assottigliando lo sguardo nel leggere qualche riga. Perché gli rimaneva così difficile concentrarsi, quel giorno? Oh giusto, perché la sala grande pareva essere invasa da studenti.

parlato - pensato

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