That kind of madness

Grace x Marianne

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    GRIFONDORO V ANNO MEZZOSANGUE PAPRIKA
    Grace LEwis-Tisdale
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    Adoravo il Natale. Era in assoluto il mio momento preferito dell’anno ed odiavo che Lorcan mi avesse costretto a passarlo senza di lui. Avevamo delle tradizioni che sarebbe dovuto essere illegale interrompere, prima tra tutti la visita al cimitero, che quell’anno avevo dovuto fare da sola con la mamma ed il papà, poi lo shopping pre rientro, in cui io lo trascinavo in giro per i negozi e lui puntualmente scappava. Era uno dei miei momenti preferiti, quando uscivo dal negozio e dovevo capire dove si era andato a rintanare. Poi lo trovavo – lo trovavo sempre – e lo trascinavo in un nuovo negozio. Andavamo avanti per ore, di solito, fino a che non raggiungevamo il negozio di articoli per il Quidditch, lì restava sempre e finivamo per spendere tutta la nostra paghetta e la mamma ci veniva a prendere per disperazione. Oh che ricordi! Era un vero peccato che non ci fosse. Così, per quella volta, lo shopping natalizio ero andata a farlo con gli altri miei fratelli, ma era stato diverso senza il solito gioco con Lorcan. Avevo appena lasciato Amelia – la mia gemella sorella, non mia cugina (che disperazione questa storia!) – in un negozio di abbigliamento con Tum, perché avevo bisogno di un po’ d’aria. Tra il giorno precedente – che non avrei mai superato senza la mamma – e quello strano pomeriggio… E in tutto ciò anche Mel era partita! Oh destino crudele!
    Avevo iniziato a camminare senza sapere bene dove andare, fino a che la mia attenzione non venne catturata da un… verso. Mi voltai verso la sorgente del suono, finendo per essere travolta dai miei stessi capelli. Sempre perché mi chiamavo Grace, insomma. Ci misi un po’ a togliermi dal viso, visto che si erano appiccicati alle labbra per via del burro di cacao che le copriva, ma quando finalmente riuscii nel mio intento, notai subito chi avesse fatto quel verso. Mi trovavo niente di meno che di fronte al meraviglioso Serraglio Stregato. Adoravo guardare gli animali, ma se fosse stato per me li avrei adottati tutti. Come state amorini? Chiesi, picchiettando contro la vetrina e finendo per appannare il vetro con il mio respiro. Volete venire a casa con la zia Gracie, vero? Guardateli, come sono carini! C’erano tutti quei gufi e le civette! Per non parlare di quei bei micioni pelosi… e le puffole! Oh ma perché erano tutti così adorabili?


    Parlato #ff5555
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    Marienne Victoria Doherty
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    Il Natale, che periodo meraviglioso il Natale... Il fuoco nel camino, l'albero in salotto, il giardino riempito di decorazioni, i maglioni a tema, la cioccolata calda, la panna... Oh quante cose portava il Natale, anche qualche regalo! Marienne oramai si definiva una ragazzina un po' cresciutela per credere a certe storie che le raccontava la mamma quando, sedute ai piedi del divano dopo cena, scambiavano qualche chiacchiera davanti al camino, anche se doveva proprio ammetterlo, la mamma era sempre la mamma e per certe storie non si cresce mai.
    Così come il giro a Diagon Alley prima di tornare a scuola! Non che fosse la tradizione delle tradizioni visto che fino a due anni prima non era di certo ad Hogwarts per quasi tutto l'anno.. Peeeerò lo era diventata per "stare di più" con mamma e papà, anche se... Alla fine era Marienne a staccarsi dopo un po'. Lei voleva solo sedersi in un tavolino a bere una cioccolata calda, parlare con i genitori e perché no, leggere qualche pagina di un libro appena comprato. Di quelli belli! Con le copertine che ti guardano, o meglio, ti fissano e le pagine profumano di libreria e carta nuova appena stampata.. Che meraviglia..
    Già.
    Ma non va mica sempre così, nossignore! Era da circa trenta minuti che spingeva la mamma fuori dall'ennesimo negozio di vestiti, senza risultati ovviamente, quindi decise di andare da sola a scegliersi il libro, da sola e bersi la cioccolata calda e poi forse avrebbe sopportato i negozi con la mamma. Sarebbe stata meglio una burrobirra con il papà...
    Persa nei suoi pensieri e quasi con il broncio che le dipingeva la faccia non si rese proprio conto della ragazza che fissava la vetrina quasi a volerla mangiare e SBAM.
    Colpo secco.
    Capelli ovunque.
    Gambe incastrate nella neve.
    Ecco fatto: uno scontro degno di nota.
    Marienne sei un genio.
    Senza pensarci troppo porse una mano alla poveretta che aveva buttato per terra. Le aveva fatto male? Povera coccola.
    Per la barba di Merlino, perdonami! Quando penso a libri e cioccolata calda non ci capisco più nulla!!
    Sorrise alla ragazza nella speranza che non la odiasse amore da li a per sempre, nel caso si fossero riviste, s'intende.


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    Parlato: #DDA0DD


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    GRIFONDORO V ANNO MEZZOSANGUE PAPRIKA
    Grace LEwis-Tisdale
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    Avrei tanto voluto un animale da compagnia. A casa avevamo il nostro vecchio cane, ma lui non poteva venire con me ad Hogwarts e poi c’era Tor, ma anche lui era vecchio e non mi poteva mai fare compagnia, tra le mie lettere e quelle dei nostri fratelli era sempre troppo impegnato. Avevo regalato ad Albert una puffola pigmea per Natale, ma quella era sua, quindi non contava. Volevo… che ne so, un gatto magari! Ma probabilmente non avrei avuto abbastanza soldi per mantenerlo. Chissà se lo stage al San Mungo pagava, avrei potuto mettere i soldi da parte per il gatto! Vuoi venire a casa con me tu, vero? Chiesi ad un gatto roscio che mi stava guardando. Magari avrei potuto andare a cercare la mamma e farglielo vedere. Se si fosse innamorata anche lei magari avremmo potuto adottarlo! Lui in cambio di Lorcan, che tanto a breve sarebbe andato a vivere sotto un ponte, secondo me. Era un’idea geniale! Avevo appena deciso di lasciare la vetrina – ancora qualche secondo e mi stacco, giuro! – quando… BADABOOM!
    Ero saltata in aria. No, davvero. Che era successo? Il mondo aveva iniziato a fare su e giù, mentre il cielo e la strada ricoperta di neve si mischiavano in un celestino davvero carino. Scossi la testa, facendo volare giù una discreta quantità di neve che non mi ero accorta di avere addosso, ed iniziai a guardarmi attorno. Il mondo era tornato al suo posto, ero io che mi trovavo con il sedere per terra e vicino a me c’era una ragazza con i capelli dello stesso colore del pelo del gatto che volevo adottare. Un momento, sei…? Scattai con lo sguardo verso la vetrina del Serraglio Stregato. Niente, il micio era ancora al suo posto, quindi non era lui ad essersi trasfigurato in una ragazza della mia età per stare con me. Peccato. Oh, no, figurati! In genere sono io che travolgo la gente, è divertente scoprire cosa si prova ad essere travolti. Risposi, con un grande sorriso. Ero giunta alla conclusione che, se il mondo non stava più girando ed il gatto era rimasto nel negozio, poteva essere solamente che la ragazza mi fosse venuta addosso mentre camminava. Visto, sì, che doti deduttive che avevo? Avrei potuto lavorare con Amelia come spia! Se mi dai una mano però mi fai un favore, ho il sedere congelato. Risi, allungando un braccio verso di lei, per farmi aiutare ad alzarmi. Ok che ero una sportiva, ma avevo troppi strati di vestiti addosso per poter mettere in mostra il mio essere atletica.



    Parlato #ff5555
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    Marienne Victoria Doherty
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    Quanto la voleva la cioccolata calda! Per Morgana, ma quanto era buona? Quando fuori nevica, fa freddo e tu sei li al caldo e la sensazione liquorosa scivola scaldandoti internamente e tutto sembra magnifico.
    Già, proprio magnifico.
    Il problema al momento era uno però. Lei era per terra e il freddo invece di essere fuori era dentro ogni cellula del suo corpo, colpa della neve che invece di restare appoggiata per terra era appoggiata alla sua giacca, ai suoi capelli, alle sue scarpe...
    Ma cosa colpa della neve! Colpa sua e della sua golosità.
    Fu colpita da una prima domanda della ragazza che guardando la vetrina tornò a guardare lei che scattante come un grillo in primavera si era alzata chiedendo perdono.
    Chi è cosa?
    Forse non era l'uscita migliore che le potesse uscire, specialmente in quel momento così assurdo.
    Oh se l'avesse vista la mamma quella scena. Probabilmente sarebbe scoppiata a ridere a crepapelle, come quando ancora doveva imparare a camminare e invece di saltare gli ostacoli ci cadeva direttamente sopra, strisciando verso l'uscita di quello che all'epoca sembrava l'inferno disteso in terra per colpa dei suoi giochi... Che ricordi, ma al momento non era importante, non fregava a nessuno il suo passato da piccola strisciosa intenta ad imparare a camminare, c'era una ragazza da salvare dal gelo della neve!
    Mi fa piacere di non essere l'unica combina guai! Da così a peggio.. Si insomma, non che io sia una piantagrane a rischio Azkaban, però non sono proprio...
    Quante parole, troppe parole.
    Servivano davvero?
    Risposta: NO.
    Scusami, sono un'inguaribile chiacchierona, forse leggo troppo e concentro tutto dentro questa massa di capelli rossi e poi esplodo! Spero di non averti fatto male. Sciocca che non sono altro!Oooooplà! Ecco fatto, ben tornata sulla terra ferma!
    Continuò a sorridere alla ragazza che non sembrava arrabbiata con lei, si insomma se di solito era lei a far fare i ruzzoloni alla gente poteva stare tranquilla no?
    Piacere! Io sono Marienne Victoria Doherty, ma basta anche Ari, o En, quello che preferisci va bene! Ti chiedo ancora scusa.... Ehm... Ti chiedo scusa....
    La frase non finì mai, gli occhi di Marienne si socchiusero come se stesse facendo una sforzo madornale a indovinare il nome di quella ragazza, il sorriso si fece quasi imbarazzante e l'espressione del viso risultava quasi buffa.
    Bastava chiederlo il nome! Non serviva passare in rassegna tutti i nomi d'Inghilterra. O del mondo insomma..
    Eh-ehm... Si schiarì la voce e tornò a fare una faccia umana, degna di essere chiamata tale Per chiederti scusa penso di doverti prima chiedere come ti chiami..
    Porse una mano alla biondissima che aveva davanti, mamma quanto era bionda, e incrociò i suoi piedi il destro sopra il sinistro. Lo faceva sempre quando non poteva sedersi ed era agitata.
    Beh, bastava calmarsi! Facile no?


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    GRIFONDORO V ANNO MEZZOSANGUE PAPRIKA
    Grace LEwis-Tisdale
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    Avete presente l’espressione “era come guardarsi allo specchio”? Si dice, solitamente, quando nell’osservare un’altra persona o una situazione, ci si riconosce in quello che si vede. Io in quel momento avevo come l’impressione di vedere me stessa, magari uno o due anni prima. Si beh, io ero bionda e forse un pochino più alta, ma il concetto era lo stesso. Tutti mi dicevano che parlavo davvero tanto, ma sentire una persona che lo faceva allo stesso modo… cavolo, era divertente! Perché gli altri si lamentavano? Un enorme sorriso mi illuminò il viso, nel vederla scrollarsi di dosso la neve proprio come avevo fatto io poco prima. Visto?! Era un’altra me! Avevo sempre voluto un doppelganger e prima che possiate dirmi qualcosa, no, avere un gemello era una questione differente. Lorcan era come me, sì, ma diverso. Cioè intanto era maschio e poi era antipatico e musone. Io sono una persona solare! Per questo, credo, iniziai a ridere a crepapelle, da sola, come una pazza, quando mi guardò confusa, chiedendomi chi fosse cosa. Oddio no, scusami, è che pensavo che tu fossi il gatto! Cioè non che tu fossi un gatto, in generale, ma io stavo parlando con quel gatto, vedi? - chiesi, indicando il micio rosso oltre la vetrina del Serraglio Stregato – E poi sei apparsa tu! E avete gli stessi capelli, così ho pensato che fosse venuto qui! Come se la cosa potesse avere senso, ovviamente, certo. Come se avessi ancora una reputazione da mantenere, poi. Certo, questa ragazza non la conoscevo, ma ormai la frittata era bella che fatta. Mi feci aiutare ad alzarmi, scrollandomi di dosso gli ultimi residui di neve, che avevano iniziato ad inumidire i pantaloni e la parte inferiore della giacca. Non vedevo l’ora di tornare a casa e mettermi con il sedere di fronte al camino. O di andare a bere una cioccolata calda. Adoravo la cioccolata calda.
    Oh ma che vuoi che sia! La neve l’hanno creata morbida proprio per caderci sopra! Risposi, ancora sorridendo. E poi a me piacciono le persone che parlano! Il mondo a volte è troppo silenzioso, non trovi? E io non ho nemmeno la scusa della lettura, parlo e basta, pensa che disastro. Risi, sistemandomi alla bell’e meglio i capelli sulle spalle. In quel momento avrei tanto voluto averli rosa, o magari arancioni. Mi sarei davvero dovuta mettere di impegno a studiare quel dannato incantesimo. Oddio no. Mi fermai, poi, quando pronunciò il suo nome. Ti prego, Godric, abbi pietà di me, non un’altra Victoria! Scusa, non è che non voglio sapere il tuo nome o chiamarti, è solo che… ti dispiace se ignoriamo la parte del “Victoria”? È il nome della ragazza di mio fratello ed ultimamente abbiamo avuto un pochino di problemi, sai, quindi ogni volta che la sento nominare mi si rigira lo stomaco sotto sopra e fidati, non ne uscirebbe un bello spettacolo, mi sono strafogata di dolci, prima. Mannaggia alla miseria. Chissà poi che stavano facendo quei due piccioncini da soli al Castello. Bleah, che schifo. E propongo Riri, se non ti dispiace, h una strana fissazione con la parte centrale dei nomi, la ignorano sempre tutti, poveretta! Per la serie, salviamo i diritti di tutte le lettere! Però, seriamente, se ci pensate, si era soliti usare o l’inizio – molto mainstream – o la fine (come se fosse una cosa alternativa) della parola, per appellare qualcuno. Nessuno chiamava mai un Frederick “Der”, era sempre o Fred o Rick. Povero Der, che aveva fatto di male? Quindi Marienne poteva essere Ri, o meglio Riri, perché se no era troppo corto e non mi sentiva. Uh, perdonami, io sono Grace! Mi presentai, stringendo vigorosamente la mano della rossa. Grace Elizabeth Lewis-Tisdale, in realtà, ma Grace va più che bene. O come preferisci tu, mi chiamano in diversi modi, uno dei più gettonati al Castello è “Ehi tu, svitata!” Peccato che non riescono mai a pronunciare quelle parole per più di una volta! Succede sempre che si trovano casualmente con le lumache in bocca, puoi crederci?! Confessai, ridendo. Che bella impressione che sapevo dare di me, eh?




    Parlato #ff5555
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    Marienne Victoria Doherty
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    Sentire quella ragazza parlare la divertiva, non capiva se anche lei era agitata da quello che era appena successo o se semplicemente era.. Era... No, pazza è eccessivo, ma molto simile alla definizione che Marienne non riuscì a trovare.
    Poco importava la definizione e la descrizione.
    Quella ragazza le piaceva da morire!
    Oh per la barba di Merlino era proprio geniale, si quanto meno per lei insomma, l'importante era questo alla fine, degli altri cosa se ne doveva importare? Se gli amici erano i suoi erano a lei che dovevano stare simpatici.
    Un gatto? Aveva detto gatto?
    Girò la testa verso la vetrina e quasi le venne un colpo, era un vetro davvero?! Quanto aveva ragione era proprio simile alla bestiolina che stava guardando!
    Gattooo!! Quanto mi piacciono i gatti! Ciao Pucci-pùù! Ma quanto sei bellino, o sei bellina? La vocina stridula era comparsa come se un pulcino avesse preso il posto delle sue corde vocali. Ma perché non poteva avere un minimo di contegno almeno davanti alla gente? Magari non davanti a tutta, ma a qualcuno di appena conosciuto sarebbe stato carino!
    Secondo te? Sarei contenta se fosse un maschietto! Anche la mia Yay sarebbe contenta... Credo..
    Così com'era arrivato il pulcino era volato via e il dubbio si era innescato nella testa di Marienne, ma era proprio indispensabile ora?
    MARIENNE DATTI UNA RILASSATA.
    Riportò l'attenzione sulle parole della super biondissima che aveva davanti, silenzioso? Tutto era silenzioso, tranne la sua testa, quella mai.
    Quanta verità in queste parole, sarebbe tutto più bello se il mondo fosse un insieme di parole! Come un enorme arcobaleno sempre presente sopra di noi o anche dentro! Si, molto meglio dentro di noi!! Anche se ammetto che alle volte fare silenzio conviene, si insomma, io non ne sono capace al massimo in realtà, ma ecco..
    Oltre ai capelli adesso le si arrossarono anche le guance per il piccolo imbarazzo che si era creata da sola. Che piccola rospa era in certi casi.
    Oh... Mi dispiace se il mio secondo nome ti crea un groviglio nello stomaco che tornado levati proprio! Va benissimo Riri! Nessuno mi aveva mai chiamata così, innovativo! E particolarmente simpatico. Si, mi piace davvero! Almeno ora saprò che se sentirò questo nome nel castello non potrò essere che io! Che bellezza unica e inimitabile!
    Le lumache in bocca sono sempre una valida alternativa a chi non capisce la bellezza di noi spontanei, no? Poco importa di come ti chiamano Grace, io non ti chiamerò così su questo puoi contarci!

    Sorrise battendo le mani davanti alla sua faccia piena di una gioia che non si capiva bene da dove nascesse, beh, meglio cosi!
    Che poi pensandoci bene, lei era una studentessa di Hogwarts tanto quanto lei?
    Ho dato per scontato che tu fossi una studentessa, magari non lo sei, o forse sei in un'altra scuola.. Che figura! Però pensandoci bene finché non ti lascio parlare non lo saprò mai.
    Sorrise ancora trepidante di sapere una risposta, le sarebbe servita veramente un'amica così all'interno del castello! Oh che coppia sarebbero state, già se lo vedeva, una rossa e una bionda a dominare le pazzie del castello!
    Che bellezza!!

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    Scoppiai a ridere quando la vidi voltarsi a guardare il gatto ed il gatto si era voltato a guardare proprio lei! Non sapevo se la cosa potesse essere considerata una coincidenza o se mi dovessi aspettare che il felino ci corresse incontro da un momento all’altro, ma fatto stava che davvero quella ragazza somigliava al gatto! Non lo so, sai? Non ho fatto in tempo ad indagare, anche perché credo che mia madre mi ucciderebbe. Siamo sei fratelli più un cane e io mangio per due, mentre mio fratello Bert ci da dentro con i dolci come se avesse uno stomaco sotto incantesimo estensibile! E poi i libri per la scuola, per Godric, e anche il gufo, che per me ci sta per lasciare le penne, visto che avrà più o meno ottocento anni. Spiegai, perché in fondo era risaputo che ogni sconosciuto di passaggio voleva sapere tutti i fatti miei e della mia famiglia. Ma perché non ero in grado di tenermi nemmeno una gelatina tutti i gusti in bocca senza raccontare dettagli scomodi su me o i miei parenti? Poveri loro – anzi poveri noi! – quasi mi sentivo in colpa. Quasi, però. Però sì, penso che sia un maschio. Lo avrei chiamato con un nome buffo, credo, tipo Mr Combinaguai o qualcosa sul genere, ma prima avremmo dovuto imparare a conoscerci. Non vorrei che facesse la mia stessa fine, che mi chiamo Grace, ma ho la grazia di un Troll! Risi, ancora. Mi piaceva ridere e mi piaceva ancora di più far ridere le persone. Credevo che ci fosse qualcosa di estremamente speciale nel suscitare ilarità, di qualsiasi tipo essa potesse essere. Ridere faceva bene al cuore, ne ero più che certa. Sorrisi poi, alle sue nuove parole. Mi piaceva quel suo modo di vedere il mondo, con le chiacchiere che andavano a formare degli arcobaleni. Sarebbe stato bello se fosse stato vero. Chissà, magari da qualche parte esisteva un incantesimo in grado di trasformare i complimenti in farfalle, le risate in arcobaleni e le chiacchiere in note musicali. Sarebbe stato davvero bello, da aggiungere alla lista delle cose che avrei dovuto suggerire alla ricerca magica, oltre al filtro per le parole. Saprai che sei tu e che a chiamarti sono io! – Aggiunsi, entusiasta – Così prendiamo due bolidi con una mazza! Oh, quanto mi mancava il campo da Quidditch della scuola. Per carità, anche a casa potevo volare ed esercitarmi, ma da quando Amelia era partita – e dal momento in cui Lorcan era rimasto al castello – nessuno mi assecondava mai abbastanza a lungo. Mi mancava la mia squadra. Oh assolutamente! Fiera Grifondoro al duo ormai dannatissimo quinto anno ad Hogwarts! Cacciatrice della squadra di Quidditch modestamente prima in campionato e futura testa di serie delle Holyhead Harpies! O forse dei Chudley Cannons, io e mia cugina stiamo ancora decidendo. Sorrisi, decidendo di omettere la parte sullo stage al San Mungo. Era un tasto ancora troppo dolente per tirarlo fuori così su due piedi. Possibile che io ti abbia vista in giro proprio con lei? Sei di Tassorosso per caso? Chiesi, sentendo terribilmente la mancanza di Mel, mentre sfoggiavo le mie doti da spia e super investigatrice privata. Erano cose che facevamo insieme, quelle! Come aveva osato partire con la sua famiglia e lasciarmi lì? Uffa.




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    Marienne Victoria Doherty
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    Sarebbe stato bello vedere la sua piccola pelosetta Yay accoppiata a quel micino tutto rosso, proprio come lei. In fondo se pensava di fosse trasformata nel gatto un motivo ci doveva essere! Com'era bella quella sensazione di non sentirsi sola al mondo ad essere quella definita "chiacchierona senza limiti", adesso erano in due!
    In sei?! Se sono tutti come te c'è da divertirsi in casa! Io sono da sola, ma da quel poco che hai potuto notare faccio per cinque già di mio, non invidio la mia mamma e il mio papà.. Poverini...
    Non doveva essere certo facile per loro, ma in fondo era praticamente cresciuta da sola, con poche conoscenze vere e durature e il suo unico modo per sfogare la sua grande voglia di chiacchiere e conoscenza si concentrava in quei pochi momenti in cui non parlava con il suo gatto, con l'albero in giardino o con le piante che crescevano nell'orto nei mesi più caldi.
    Quanto le mancava casa in quei momenti.
    Poco importava al momento, adesso poteva scaricare le sue belle intenzioni addosso a quella povera ragazza che sembrava averne tante quante lei!
    Chissà invece se il tuo nome non sia proprio il tuo contrario! Sarebbe quasi interessante trovare i nomi contrari ai caratteri delle persone. Beh ovviamente non possiamo trovarli tutti, sarebbe pressoche impossibile, ma particolarmente divertente! Si perse a guardare il vuoto immaginando un mondo di nomi contrari, che assurdità. Comunque sai, a me non importa se hai la grazia di un troll, io penso di saper fare anche di peggio! Mi ritrovo sempre con il muso per terra, l'ho rischiata anche al mio smistamento... ! Ho fatto un'entrata sicuramente memorabile, questo è poco ma sicuro!
    Due bolidi con una mazza? Ma magari! Poi proprio a lei che era proprio battitore nella squadra di Quidditch, ovviamente quasi alle prime armi.. Meglio dire alle prime mazze, sarebbe stato un colpo di fortuna, non che di bravura, non che di grande stima da parte di tutti. Ma si era già vista nella scena, prima SBAM con un bolide e poi STATAM con l'altro e infine "Infermeriaaaaaaaaaaa Marienne è caduta dalla scopa" Fine della storia.
    Un grande riassunto, ma pieno di significato.
    Praticamente la storia della sua vita.
    Oh ma quanto le piaceva volare! Lassù era libera di pensare quello che voleva, che sogno.
    Che meraviglia.
    Ma al primo momento di distrazione, zac. Per terra.
    Anche io gioco nella squadra di Quidditch, anche se non so ancora se lo vorrò trasformare in un lavoro, mi piace molto, sia chiaro.. Ma sai no, ho appena immaginato di prendere questi famosi due bolidi con una mazza e diciamo che non ho visto un grande finale, sicuramente con il botto, ma non bello come ci si immagina ecco.
    Scoppiò a ridere dando sempre più forma al suo pensiero sempre più assurdo.
    Meglio smettere di pensarci.
    Tua cugina è una tassotta? Si anche io sono una tassotta, probabile che tu mi abbia visto con lei, quindi sicuramente è una della poche di Tassorosso con cui parlo volentieri, sai non molti capiscono questo carattere, così.. Disse indicandosi con le mani dalle spalle ai piedi e ritorno.
    Se mi dici chi è magari scopro che gioca anche a Quidditch con me, anzi, se stai ancora decidendo in quale squadra entrare con lei è sicuramente una giocatrice! Oh che bello!
    Era elettrizzata, conosceva due cugine, senza saperlo e per di più una delle due era come lei, una specie di fotocopia, ma con i capelli biondi.
    Rifletté un secondo su chi mai potesse essere.
    Non si considerava amica di molti a scuola, quindi figuriamoci se non ci potesse arrivare da sola. Che fosse una ragazza più grande?
    Quasi impossibile. La guardavano sempre molto male.
    Una più piccola?
    Impossibile, non giocherebbe.
    Che fosse invece proprio Amelia? In effetti era uno degli elementi che ricopriva alla perfezione le due informazioni avute.
    Tassorosso+Quidditch = poteva essere quasi solo lei.
    O meglio lo sperava!




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    Risi, alle parole della ragazza. Beh, effettivamente ci divertivamo molto in casa, soprattutto quando eravamo più piccoli. Ricordavo ancora il primo Natale dopo il nostro ingresso ad Hogwarts, perché io, Lo, Am e Al eravamo stati i primi della famiglia ad iniziare la scuola e per fortuna lo avevamo fatto tutti insieme. Quel Natale, quando avevamo rivisto Tum e Bert, avevamo costruito il nostro personale dormitorio Tisdale, così sarebbe stato come stare tutti nella stessa Sala Comune, che era un po’ casa e un po’ scuola. Era stato divertente, davvero tanto. Un po’ mi mancava la spensieratezza di quando eravamo più piccoli, prima che Lorcan scoprisse le ragazze e quanto gli piacesse essere tra i Serpeverde. Anche Autumn era una verde-argento, ma non si comportava come lui, per fortuna. Mi sarebbe piaciuto mantenere le cose come quando avevamo undici anni per sempre. Magari questa estate vieni a fare un salto da noi! Vedrai, ti piaceranno i miei fratelli! Alcuni più di altri sicuramente. Risi. Tipo Lorcan non poteva piacerle, era troppo antipatico per una solare come lei e forse Al un pochino troppo silenzioso, ma chi poteva dirlo? Continuai a ridere, quando mi parlò del suo smistamento. A ben vedere ricordavo qualcuno che qualche anno prima era caduto, ma era stato lo stesso anno dello smistamento di Amelia e questo non aveva reso facile pensare ad altro. Ancora me lo ricordavo quel giorno, un trauma del genere non poteva essere dimenticato molto facilmente. lo shock quando il cappello aveva pronunciato la parola con la T… Avevo i brividi solo al ricordo.
    Scoppiai a ridere insieme a lei, immaginando di prendere davvero due bolidi con una mazza. Per tutte le Puffole, era un modo di dire! – risposi, tra le risate, con una voce a malapena comprensibile – Però dovrei dire a Lo di provarci, chissà magari uno dei due bolidi lo colpisce in testa e rinsavisce. Risi ancora. Povero fratellone mio. Mio fratello, il battitore di Serpeverde con il ciuffo biondo, hai presente? E chi non lo conosceva, quella testa di Troll? Si faceva notare sempre, con i suoi occhiolini e il suo ammiccare a destra e sinistra come se fosse uno sport. Comunque allora ci siamo sicuramente incontrate sul campo e nemmeno lo sapevamo! La prossima volta ci farò attenzione, ma non posso prometterti nulla, sono un tantino competitiva. Ammisi, grattandomi il naso. Che vi devo dire, in mezzo a tutta quella energia vitale ci doveva pur essere anche qualche difetto, no?
    Oh, Amelia Evans, la conosci per forza è la Cercatrice! E la mia migliore amica barra cugina barra la persona migliore del mondo. Risposi, con un enorme sorriso. Certo, mi aveva tradita anche lei, quell’anno, lasciandomi a casa da sola per andare a vedere la finale. Ma avrei potuto perdonarla, come eccezione. Forse. E solo perché avevamo piano ben più grandi per l’anno in corso per poterci permettere di essere arrabbiate.




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    Marienne Victoria Doherty
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    Era bello notare come qualsiasi cosa dicesse o facesse non lasciava mai sconvolta o sconcertata Grace. Era bello per una volta essere davanti ad una persona che non fosse già sua amica non vedere facce schifate o sempre più imbarazzate per il suo comportamento, o per com'era vestita o per quello che in sostanza faceva in ogni secondo durante un suo discorso.
    Eppure lei era così e nonostante si fosse messa in testa di cambiare durante gli anni al castello non ci era mai riuscita.
    Anzi.
    Ve la immaginate uno di quei palloncini che quando li gonfi fino al limite e provi ad andare oltre rischi di fare ancora peggio? La plastica si tira cosi tanto che diventa quasi bianca e quando meno te lo aspetti...
    SBAM!
    Un'esplosione che, in parte ti sei andato a cercare gonfiandolo più di quanto avresti dovuto, ma dall'altra non te lo aspetti. Lei era così!
    Un palloncino che ci ha provato a rimanere gonfiato senza mai scoppiare... Beh insomma, il risultato è sempre stato il contrario.
    Ehhh.. Va beh, toccava tenerla così.
    Ohhhh sarebbe bellissimo! Credo che sarebbe divertente, ma credo sia il caso che prepari la tua famiglia per tempo, prima di avermi in casa. Sono un terremoto all'aperto.. Al chiuso.. Figurati!
    Scoppiò a ridere e si mise una mano nei capelli per spostarli dagli occhi.
    Avrebbe dovuto contenersi almeno in un primo momento, non poteva esplodere tutta in un colpo, non sarebbe stato educato e se la mamma lo fosse venuta a sapere sarebbe stato un disastro, a casa sua era quasi tutto concesso, ma a casa degli altri.
    Anche se probabilmente ci erano talmente abituati che forse per questa volta si sarebbe salvata.
    Battitore di Serpeverde? Mmh.. In realtà io quando sono sulla scopa in campo devo stare attenta a due cose principali. Non cadere dalla scopa perché mi sto distraendo grazie a chissà che cosa e possibilmente ai bolidi.. Ma se mi dici ciuffo biondo forse potrei stare più attenta alla prossima partita... Ti dirò, davvero non sono sicura di ricordarmelo.
    Sicuramente l'aveva visto. Doveva averlo visto, insomma, avevano lo stesso ruolo ma in due squadre diverse, ma l'attenzione era una cosa fondamentale per lei in campo. Di vitale importanza, quasi.
    Anzi senza quasi.
    L'aveva già rischiata una volta stando a casa in giardino. Stava giocando con suo padre, pronta ad allenarsi per le selezioni della squadra a scuola, non stava giocando con un vero bolide s'intende, ma suo padre aveva studiato un buon metodo di tiro veloce insieme a qualche aiutino della mamma e della sua magia.
    Ecco.
    C'era mancato davvero poco che non prendesse un ramo dritto in faccia, oltre che alla palla. Stava volando in tondo sentendo l'aria passarle fra i capelli legati in uno chignon morbido e...
    ALBERO!
    Una virata veloce, ramo scampato e palla sfiorata per un microsecondo.
    Da quella volta in avanti aveva mantenuto una concentrazione tale che se per caso qualcuno l'avesse toccata in quel preciso istante sarebbe caduta dalla scopa dallo spavento del tocco di qualcosa che non era il vento.
    Povera Marienne.
    Ti prometto che starà più attenta anche io, ma come dici tu, nemmeno io posso promettere nulla.. Sai, la stessa cosa che vale per tuo fratello vale per te e per chiunque intorno a me in quel momento. Mi rilasso solo quando vedo che siamo fuori mira!
    Amelia? La sua amica Amelia che la sopportava da tre anni senza prenderla per pazza come metà castello?
    Ma certo che la conosco! Amelia è forse l'unica che non mi prende per matta! Poverina, deve avermi sopportata più di mia madre. In fondo mia madre mi ha cresciuta, lei mi ha trovato come una bomba di coriandoli dentro un pacco di Natale. Le sono letteralmente esplosa addosso!
    C'era quindi un fattore positivo nell'amicizia fra Marienne e Amelia.
    Se la cugina era come Marienne era abituata a stranezze, cascate di parole e gesti spontanei, capelli per aria e tutto quello che era il contorno di quelle due ragazze che si erano trovate per caso, chissò quante volte si erano viste.
    Ma si dice che si entra nella vita delle persone quando è il momento giusto.
    Quindi quello era il loro momento giusto?


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    GRIFONDORO V ANNO MEZZOSANGUE PAPRIKA
    Grace LEwis-Tisdale
    Be the reason someone smiles today

    Quella ragazza era una vera e propria forza della natura, ero davvero contenta di averla incontrata, era stato un pomeriggio produttivo, alla fine, nonostante i pensieri, nonostante tutte le cose che non erano andate proprio come le avrei volute io. Le cose fondamentali restavano sempre le stesse: la buona compagnia ed i sorridi. In più avevo anche trovato quel gattone roscio che mi stava ancora fissando. Prima o poi sarai mio, bel micione, devo solo mettere da parte un po’ di soldi. Non ora però, che sto risparmiando per il regalo di compleanno di Harry, magari più in là, ok? Ovviamente lui non avrebbe mai potuto sapere di cosa stavo parlando, ma quella era una questione che avrei affrontato in seguito.
    Sorrisi alla risposta della rossa, quando disse di essere un terremoto. Era evidente che non avesse presente chi fossero i miei fratelli, perché altrimenti non si sarebbe minimamente preoccupata di creare scompiglio, loro erano lo scompiglio vivente!
    Sorrisi vistosamente quando disse di non avere presente chi fosse Lo, era una cosa positiva, sicuramente. L’avevo detto che mi stavi simpatica! Lascia stare, non ti perdi niente se non conosci mio fratello, anzi è tutto di guadagnato!. Risi, forse a Loki ricordava troppo me quella rossa per fare il cascamorto, chi poteva dirlo. O ormai la Marlowe gli aveva dato alla testa e non notava più nessuno. Mel è davvero fantastica. Annuii, sorridendo all’immagine che mi aveva dato. Me le immaginavo bene quelle due, ricoperte di coriandoli. In fondo io avevo ricoperto Amelia di brillantini per sbaglio, mentre preparavamo i regali di Natale. Gracie! Vieni andiamo a prendere la cioccolata calda! Mi voltai appena, scorgendo tra la folla la mamma con tutta la carovana e tornai a guardare la rossa. Ci voleva proprio una bella cioccolata con panna e marshmallow con quel freddo e dopo essere caduta nella neve. Loro sono la mia famiglia, ti va di venire con noi? Facciamo merenda. Proposi. Anche perché iniziava a fare freddo attorno a noi e a breve sarebbe arrivato il momento di tornare a casa, quindi quale miglior modo per salutarsi di mangiare qualcosa di buono, dolce e caldo? Avevo una vera passione per la cioccolata, non potevo farci niente.





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