Smistamento di Prudence Gaia Prewett

Quel giorno era fondamentale che nulla andasse storto.

La sera prima avevo avvisato gli Elfi Domestici che avrebbero dovuto svegliarmi almeno due ore prima della partenza del treno, ben sapendo che né Padre né Madre avrebbero apprezzato la plebaglia che avremmo sicuramente trovato al Binario: ero stata sufficientemente preparata, in quanto unica erede della Famiglia Prewett da me ci si aspettava grazia e compostezza. Per nessun motivo al mondo avrei dovuto unirmi o scendere allo stesso livello dei Mezzosangue e dei Nati Babbani che sicuramente, come me, avevano ricevuto la lettera per Hogwarts. Sarebbe stato anche il mio Battesimo in società dato che per qualche strano motivo i miei genitori preferivano vivere come reclusi: questo significava che, fino a quel momento, non avevo avuto dei grandi rapporti con altri ragazzi della mia età. Finalmente tutto sarebbe cambiato, avrei finalmente assunto il posto che mi spettava.

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- Miss Gaia, è ora di partire. - L'Elfa Domestica, che si occupava da sempre della mia persona, entrò in camera mia dopo aver bussato e atteso il mio invito. Appena un'oretta prima mi aveva aiutata a vestirmi e a prepararmi, mentre Madre mi ricordava come comportarmi e quali Famiglie fossero degne o meno della mia amicizia, come se non avessi imparato a memoria la Lista dei Cognomi delle Famiglie Purosangue prima del compimento del mio decimo anno di vita: in quei momenti, con uno dei miei genitori presenti, Trixie non aveva osato chiamarmi in quel modo, ma onestamente non riuscivo a riconoscermi nel nome Prudence. - Madre e Padre sono pronti? Mi aspettano all'ingresso? - domandai, dando un'altra occhiata allo specchio. Avevo deciso di lasciare sciolti i miei capelli, acconciandoli in morbidi boccoli scuri, mentre l'Elfa mi aveva aiutata a sistemare un filo di matita nera in modo tale da accentuare il colore dei miei occhi: era fondamentale che non sfigurassi in mezzo agli altri studenti Purosangue, mentre dovevo assolutamente distinguermi dalla massa di Nati Babbani e Mezzosangue. - I suoi genitori mi hanno detto di dirle che non potranno accompagnarla in stazione, Miss. - rispose l'Elfo, terrorizzata dalla possibilità che le ordinassi di punirsi per essere foriera di brutte notizie, - L'accompagnerò io in stazione, Miss. - Fosse stata una qualsiasi altra occasione, probabilmente le avrei ordinato di mettere entrambe le mani nel camino acceso, ma quel giorno non volevo e non potevo sfigurare: dato che ancora una volta i miei genitori sembravano soffrire di agorafobia, non potevo permettermi di farmi vedere in compagnia di un Elfo Domestico sfigurato. Certo che... speravo che almeno stavolta avrebbero fatto un tentativo per me.

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Finalmente il viaggio della speranza era finito. Nonostante i miei genitori mi avessero avvisato, non ero pronta alla massa di bambini urlanti e confusi, certamente Nati Babbani senza alcuna conoscenza e delle buone maniere e della magia: avrei scommesso il mio patrimonio alla Gringott - e vi assicuro che era ben fornito - che erano stati ore a cercare il binario senza trovarlo. Io, per contro, accompagnata da Trixie non avevo dovuto far fatica ed ero arrivata in tempo per trovare una carrozza libera: peccato che quel poco di vantaggio che ero riuscita a ottenere fosse subito stato vanificato da un gruppo di studentesse più grandi che, una volta saputo il mio cognome, si erano messe a ridacchiare per conto loro, per poi andarsene e lasciarmi in compagnia di altri undicenni come me. Mi ero ripromessa di mandare una lettera a mia Madre per comprendere il motivo di un comportamento così strano, ma in quel momento tutto ciò su cui riuscivo a concentrarmi era il soffitto stellato sopra la mia testa: quindi questa era la famosa Hogwarts. Proprio non capivo per quale motivo una scuola tanto prestigiosa aprisse le sue porte alla plebe, ma immaginavo che si sarebbero ben presto viste le differenze tra un'educazione come la mia e la loro. Sapevo cosa aspettarmi dallo Smistamento, ero stata preparata ma, comunque, la vista di quel Cappello sporco e un po' sguarnito mi fece rabbrividire, non volevo mettermelo in testa se non per il tempo necessario per finire nella mia nuova Casata. Non che avessi dubbi rispetto a quella che sarebbe stata, onestamente. Peccato che prima che toccasse a me, dovevo necessariamente sopportare quello di quasi tutti i ragazzini che mi circondavano: alcuni venivano smistati velocemente, altri invece ci mettevano anche diversi minuti - e se fossi stata smistata a Tassorosso? Rabbrividì al solo pensiero, mentre finalmente la Vicepreside faceva il mio nome - o meglio, il nome che mi era stato dato alla nascita: avrei dovuto risolvere quel piccolo problema il prima possibile. - Prewett, Prudence. -

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