Non aveva dormito, quella notte- era stato così in ansia per quel nuovo capitolo della sua vita che non aveva chiuso occhio, affatto. Era da mesi che aspettava il primo settembre e finalmente, era arrivato.
Non era quindi una serata come tutte le altre, per il giovane Theo- che aveva passato tutto il giorno a parlottare con chiunque gli fosse passato davanti, era un po’ esuberante il ragazzino, non troppo, ecco, il giusto per far passare quelle ore interminabili.
Dopo un lungo viaggio sul treno -estenuante, a dir la verità- quel giorno, quel fantastico giorno, avrebbe scoperto cosa sarebbe diventato e cosa sarebbe stato per sette lunghi anni dentro quella scuola: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde?
C’era semplicemente da dire che il ragazzo non aveva preferenze- poiché sapeva di per certo di poter fare la differenza in ogni singola casata che contraddistingueva Hogwarts: proprio perché era quello il suo obiettivo, fare la differenza.
L’undicenne, se pur giovane, riconosceva nel suo intelletto un’abilità che quasi non aveva eguali per l’età che aveva: l’intelligenza che possedeva riusciva in qualche modo a tirarlo sempre fuori dai guai, se pur grossi- e lui ne combinava parecchi, di guai; probabilmente un po’ dovuti al suo essere irresponsabile, un po’ al suo essere impulsivo.
Tutte caratteristiche che facevano del ragazzino un piccolo diavolo agli occhi degli altri, soprattutto per il suo modo di fare- che, tuttavia, alle volte poteva risultare anche di buona compagnia, ma, badate bene, solamente a chi riusciva ad entrare nelle sue grazie e no, non era semplice, affatto.
Ironia e testardaggine erano altre caratteristiche che lo descrivevano per bene: insomma, Theo aveva delle caratteristiche di tutte le casate e probabilmente per il cappello sarebbe stato difficile scegliere a quale sarebbe appartenuto ed anche il moretto era alquanto curioso di sapere quello che ne sarebbe stato di lui.
L’unica cosa certa di quel giorno era che tutti avrebbero saputo chi fosse ‘’Theo Hale’’ da lì in poi.
Nessuno escluso.
<< Hale, Theo>>
La professoressa gridò il proprio nome per tutta la sala Grande. Il cuore incominciò inevitabilmente a battere: toccava a lui, finalmente; dopo chissà quanti minuti era stato lì ad aspettare il suo momento di gloria. Uno dei tanti che sarebbero arrivati.
Avanzò lentamente verso la postazione al centro della sala, il cappello parlante ad aspettarlo: pochi secondi ancora e finalmente avrebbe saputo l’esito che aspettava da un bel po’.
Si sedette sullo sgabello, di fronte a tutti gli altri, senza alcun timore ma solamente con la dannatissima voglia di sapere finalmente il suo destino- e sperava anche che il cappello si desse una mossa, perché dopo aver visto le pietanze sul tavolo, un certo languorino doveva ammettere gli fosse venuto.
~ PARLATO: #800000
~ PENSATO: #cd5c5c
.TheoHale
« Mezzosangue- »
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